La Missione archeologica di Nora prende avvio nel 1990, quando la Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano (oggi Soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Cagliari e le province di Oristano, Medio Campidano, Carbonia-Iglesias e Ogliastra) affida lo scavo della città antica alle Università degli Studi di Genova, Padova, Pisa e della Tuscia di Viterbo. Nel 1998 l’Ateneo pisano si avvicenda con quello veneziano di Ca’ Foscari, a cui succede a sua volta nel 2001 l’Università di Milano. Conclusi nel 2011 gli scavi dell’Università di Viterbo, dal 2013 entra a far parte del gruppo di ricerca l’Università degli Studi di Cagliari.
Dal 2010 è stato invece aperto un nuovo fronte di indagini, rivolto verso le acque circostanti la penisola, con lo scopo di individuare le strutture sommerse per l’erosione e l’innalzamento del mare e di comprendere il complesso rapporto tra l’insediamento antico e lo spazio marino.
Attualmente gli scavi si svolgono con regolarità nel corso della stagione estiva sia nella parte visitabile del sito, presso gli edifici già parzialmente indagati negli scorsi anni Cinquanta, sia nella zona centrale e settentrionale della penisola, corrispondente al settore più periferico di Nora, ancora in buona parte non conosciuto, in quanto l’area fino al 2011 era occupata da una base della Marina Militare.
Lo studio delle testimonianze archeologiche di Nora, dunque, affiancato da un’attenta analisi delle fonti scritte e da un costante confronto con le altre realtà del Mediterraneo antico, continua dunque anche oggi con grande vitalità. Docenti, ricercatori e studenti universitari che operano a Nora, infatti, lavorano costantemente in sinergia con la Soprintendenza, portando avanti il duplice obiettivo di raccogliere informazioni utili a ricostruire la storia della città e dei suoi monumenti e di trasmettere ai visitatori del sito le nuove conoscenze acquisite.