Case del litorale meridionale

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Il quartiere di abitazioni che si sviluppa lungo il litorale meridionale della penisola di Nora fu portato in luce da Gennaro Pesce negli anni Cinquanta del secolo scorso. Anche questo settore urbano, prossimo all’attuale battigia, subisce da secoli gli effetti del progressivo innalzamento del livello marino e del conseguente arretramento della linea di costa rispetto all’età antica. Gli edifici che lo compongono, in buona parte erosi dal mare, sono disposti lungo il lato sud della via che dall’area del teatro conduce verso la lunga strada monumentale diretta al Santuario di Esculapio. Le strutture attualmente visibili, spesso realizzate con la cosiddetta tecnica “a telaio” e conservate per altezze anche molto ragguardevoli, si trovano sotto la quota del livello stradale e sono state riferite al succedersi di varie fasi, dall’età fenicia alla punica, fino a quella romana repubblicana e imperiale.

La fitta presenza di muri, di strutture idrauliche, di pavimenti e di stratigrafie archeologiche attribuibili ad epoche diverse determina una notevole difficoltà interpretativa anche agli occhi dei visitatori più esperti, ma conferma al tempo stesso l’importanza rivestita da quest’area nel corso della lunga storia urbana di Nora. L’intero quartiere è stato recentemente riesaminato dall’Università di Milano, che ne ha proposto una scansione planimetrica, da nord verso sud, in sei settori adiacenti tra loro. A loro volta tali settori possono essere raggruppati in due blocchi edilizi.
Il primo blocco edilizio si sviluppa tra la domus con peristilio a giardino (la cosiddetta “fullonica”) e un vicolo diretto verso il mare, percorso dal condotto di scarico proveniente dalle Terme centrali; al suo interno si distinguono tre nuclei abitativi su più livelli (A, B, C), il primo dei quali, meglio noto, disponeva di una cantina interrata. Il secondo blocco edilizio si estende oltre il suddetto vicolo e si prolunga fino alla strada diretta al Santuario di Esculapio. Il primo settore è occupato da uno slargo a pianta quasi trapezoidale (D), provvisto di una fontana circolare, il quale svolge una funzione di raccordo spaziale tra il diverso orientamento dei due blocchi edilizi determinato dalla morfologia della penisola. Seguono due sobrie ma dignitose abitazioni di età romana (E, F), contraddistinte dall’articolazione su più livelli, dalla posizione decentrata degli ingressi e dalla caratteristica presenza di una corte su cui gravitava la vita domestica.

Fotografie storiche

Fotografie delle strutture archeologiche

Per saperne di più

  • Pesce G., Nora. Guida agli scavi, Cagliari 19722, pp. 101-104, n. XXVIII.
  • Chiera G., Testimonianze su Nora, Roma 1978, pp. 40, 43.
  • Bejor G., Nora I. L’abitato romano: distribuzione, cronologie, sviluppi, in “Quaderni della Soprintendenza archeologica per le Province di Cagliari e Oristano”, 9, 1992, pp. 125-132.
  • Tronchetti C., Nora, Sassari 20012, pp. 69-70, n. 30.
  • Bejor G., Carri A., Cova N., La XVII campagna di scavo, in “Quaderni Norensi”, 2, 2007, pp. 127-138.
  • Simoncelli A., L’abitato prospiciente la cala meridionale: notizie preliminari dello scavo della domus F, in “Quaderni Norensi”, 3, 2010, pp. 67-85.
  • Mevio S., La fontana circolare nel settore D, in “Quaderni Norensi”, 4, 2012, pp. 125-129.
  • Cespa S., Case a mare: problemi di ridocumentazione e di scavo, in “Lanx”, 14, 2013, pp. 210-222.
  • Mevio S., Case a mare: proposte di ricostruzione, in “Lanx”, 14, 2013, pp. 223-235.
  • Simoncelli A., Le case a mare: lo scavo dei settori E e F, in “Lanx”, 14, 2013, pp. 236-252.
  • Cespa S., Le case a mare. Il settore A, in “Quaderni Norensi”, 5, 2014, pp. 97-104.