Cosiddetto “Ninfeo”

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Pianta_cosiddetto_Ninfeo

Il cosiddetto “ninfeo” si trova nel quartiere centrale dell’abitato, lungo il lato sud della strada che dall’area del teatro conduce verso il settore occidentale della penisola. L’edificio, portato in luce da Gennaro Pesce negli anni Cinquanta del secolo scorso, fu inizialmente interpretato come ninfeo in ragione di alcune caratteristiche strutturali, planimetriche e ornamentali che avrebbero esaltato il ruolo decorativo dell’acqua al suo interno. Il recente riesame operato dall’Università di Milano ne ha invece chiarito la funzione di vestibolo di rappresentanza, all’ingresso di un’abitazione privata oppure della sede di un’ignota associazione.

L’edificio, che conserva una ricca pavimentazione a mosaico datata alla prima metà del III sec. d.C., occupa uno spazio di risulta nel contesto del quartiere centrale; si sviluppava probabilmente su due piani e fu oggetto di vari interventi di modifica succedutisi nel tempo. Esso è accessibile direttamente dalla strada antistante attraverso due ampi ingressi e, allo stato attuale, appare composto da un grande ambiente a pianta trapezoidale (A) e da due vani minori situati alle spalle della parete di fondo (B, C). Un’apertura nel muro orientale attesta un ulteriore collegamento con uno spazio poco conosciuto. Oltre ai mosaici geometrici policromi, l’edificio conserva anche alcune tracce dell’intonaco parietale di colore rosso.
L’ambiente principale presenta una vasca centrale scoperta (impluvium), il cui rivestimento in lastre di marmo fu in seguito asportato. La vasca è delimitata lateralmente da due muri paralleli in laterizi, scanditi internamente da quattro nicchie poi occluse. Dei quattro corridoi che si sviluppano ai lati della vasca, i due laterali sono suddivisi in due navate da una fila di tre pilastri in laterizi. Si ipotizza che i muri ai lati della vasca sorreggessero la copertura a spiovente dei corridoi laterali e che le nicchie alle pareti fossero poste in corrispondenza di ampie finestre per l’illuminazione e l’aerazione. A un intervento più recente si deve la collocazione di due colonne nel corridoio meridionale, allineate con le strutture murarie centrali.

Fotografie storiche

Fotografie delle strutture archeologiche

Per saperne di più

  • Pesce G., Nora. Guida agli scavi, Cagliari 19722, pp. 75-77, n. XII.
  • Angiolillo S., Mosaici antichi in Italia. Sardinia, Roma 1981, pp. 15-21.
  • Letzner W., Römische Brunnen und Nymphaea in der westlichen Reichschälfte, Münster 1990, pp. 506-507, n. 444.
  • Tronchetti C., Nora, Sassari 20012, p. 35, n. 13.
  • Ghiotto A.R., L’architettura romana nelle città della Sardegna, Roma 2004, p. 173.
  • Facchini G., Nuove osservazioni sul cosiddetto “Ninfeo” di Nora, in “Quaderni Norensi”, 1, 2005, pp. 41-54.
  • Facchini G., Le diverse fasi di un edificio problematico: il cosiddetto Ninfeo, in “Lanx”, 14, 2013, pp. 53-62.