Area sacra del Coltellazzo

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L’area sacra alle pendici del promontorio del Coltellazzo, dominata dalla mole incombente della torre spagnola, è stata indagata dall’Università di Viterbo tra la fine del secolo scorso e l’inizio dell’attuale. Il complesso edilizio è giunto a noi in uno stato di conservazione purtroppo assai compromesso, a causa degli interventi di spoliazione cui fu sottoposto nei secoli, della sua prolungata esposizione agli agenti atmosferici e del progressivo dilavamento del pendio. Ciò rende piuttosto difficile la lettura dei resti murari, che prima dei recenti studi erano stati interpretati come pertinenti a una struttura difensiva.

Nel suo impianto originario doveva trattarsi di un’ampia terrazza sopraelevata a pianta quadrangolare (17 x 15 m), pavimentata in blocchi arenitici e orientata ad ovest. L’accesso avveniva attraverso una gradinata sul lato orientale; in asse con l’ingresso si incontravano dapprima un vano centrale scoperto e, quindi, la struttura sopraelevata dell’altare, addossata al lato di fondo della terrazza. Nella ricostruzione proposta il complesso assume l’aspetto di un grande podio che è stato confrontato con le terrazze cultuali di antica tradizione orientale, per le quali è stato talora utilizzato il termine “bamah”. La costruzione dell’edificio in queste forme sembra risalire alla prima età punica (fine del VI – V sec. a.C.), anche se nella zona è stata ipotizzata la presenza di una struttura più antica. Assieme al cosiddetto “Tempio di Tanit” posto sulla sommità del colle centrale e alle prime strutture sacre sorte sul promontorio di Sa Punta ’e su Coloru, la terrazza cultuale del Coltellazzo costituiva uno dei vertici di quell’ideale “triangolo sacro” che delimitava e proteggeva l’abitato sviluppatosi al suo interno.
Dopo un periodo di abbandono, l’edificio fu oggetto di un importante intervento di ristrutturazione e di potenziamento nel corso della prima età romana imperiale (I sec. d.C.). Nell’occasione le modifiche più consistenti riguardarono il lato occidentale e soprattutto quello settentrionale, interessato dalla realizzazione di imponenti opere di terrazzamento del pendio e di un nuovo accesso monumentale.

Fotografie delle strutture archeologiche

Per saperne di più

  • Chiera G., Testimonianze su Nora, Roma 1978, pp. 57-58.
  • Oggiano I., L’area F di Nora: un’area sacra sul promontorio del Coltellazzo, in Ricerche su Nora – I (anni 1990-1998), a cura di C. Tronchetti, Cagliari 2000, pp. 211-241.
  • Oggiano I., Nora: un’area sacra sul promontorio del Coltellazzo, in Etruria e Sardegna centro-settentrionale tra l’età del Bronzo finale e l’arcaismo, Atti del XXI Convegno di Studi etruschi ed italici (Sassari-Alghero- Oristano-Torralba, 13-17 ottobre 1998), Pisa-Roma 2002, pp. 265-275.
  • Oggiano I., Un’area sacra sul promontorio del Coltellazzo, in Nora 2003, Pisa 2003, pp. 31-40.
  • Oggiano I., Lo spazio sacro a Nora, in Atti del V Congresso internazionale di Studi fenici e punici (Marsala-Palermo, 2-8 ottobre 2000), a cura di A. Spanò Giammellaro, Palermo 2005, pp. 1029-1044.
  • Melchiorri V., L’area sacra del Coltellazzo (area F): campagne 2002-2004, in “Quaderni Norensi”, 1, 2005, pp. 109-133.
  • Melchiorri V., L’area sacra del Coltellazzo (area F). Rapporto preliminare delle campagne 2005-2006, in “Quaderni Norensi”, 2, 2007, pp. 235-253.
  • Melchiorri V., L’area sacra del Coltellazzo (area F). Rapporto preliminare delle campagne 2007-2008, in “Quaderni Norensi”, 3, 2010, pp. 227-254.
  • Melchiorri V., L’area sacra del Coltellazzo (area F). Rapporto preliminare delle campagne 2010-2011. Attività archeologiche e di tutela, in “Quaderni Norensi”, 4, 2012, pp. 273-297.