I resti del possente muro rivolto a Grecale si scorgono a pelo d’acqua lungo la linea di costa orientale della penisola, poco più a sud del restringimento dell’istmo, nel punto in cui la spiaggia lascia posto alle pareti rocciose del promontorio. Si tratta di una di quelle strutture, attualmente sommerse, che cingono la penisola di Nora e offrono un’idea, seppur parziale, di quanto la città fosse in antico ben più estesa rispetto ad oggi. Proprio le strutture più vicine alla costa soccombettero per prime alla furia distruttrice e all’inesorabile innalzamento del livello del mare, che tuttora minacciano la conservazione dei monumenti di Nora.
Il muro si sviluppa per circa 90 m, con orientamento nord-ovest/sud-est, salvo inclinarsi più nettamente verso est a ridosso della costa rocciosa, assecondandone l’andamento. La struttura è costituita da un allineamento di blocchi in arenite di forma prevalentemente quadrangolare e di dimensioni notevoli (fino a 2 m di lato). I blocchi sono disposti con regolarità e appaiono assemblati a secco, anche se in alcuni punti compaiono possibili tracce di legante. Il tratto occidentale è strutturato su due fronti: uno rivolto verso il mare, con blocchi posti di testa, e uno interno, con blocchi disposti di taglio. La porzione più orientale si appoggia alla parete del promontorio e si conserva in alzato su tre filari, con blocchi posti alternativamente di taglio e di testa. Altri blocchi giacciono allineati, pochi metri più al largo, per un breve tratto parallelo al muro.
La presenza di numerose cisterne interrate lungo l’attuale linea di costa, ancora parzialmente visibili nonostante la forte erosione marina, induce a interpretare il lungo allineamento di blocchi come la fondazione di una poderosa opera muraria realizzata con il duplice intento di proteggere l’istmo e di contenere un terrapieno sfruttato per la realizzazione delle suddette strutture idrauliche. Le cisterne presenti in questo settore dell’abitato sembrano inoltre confermare l’ipotesi di un’espansione urbana verso nord, attuata tra l’età punica e l’età romana mediante l’installazione di impianti produttivo-artigianali, in linea con la vocazione propria delle aree periferiche.
Per saperne di più
- Patroni G., Nora. Colonia fenicia in Sardegna, in “Monumenti antichi dei Lincei”, 14, 1904, cc. 109-268.
- Bonetto J., Ghiotto A.R., L’Università di Padova a Nora: dai Fenici ai Bizantini. Tra studio, formazione e valorizzazione, in “Lanx”, 14, 2013, pp. 123-156.