Terme centrali

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Pianta_Terme_centrali

Le Terme centrali occupano il settore sud del quartiere centrale di Nora. L’imponente edificio, portato in luce da Gennaro Pesce negli anni Cinquanta del secolo scorso, sorge sui resti di un quartiere abitativo risalente all’età romana repubblicana. Le indagini archeologiche recentemente condotte dall’Università di Milano hanno permesso di definirne le preesistenze, le fasi edilizie, l’articolazione planimetrica e lo sviluppo in alzato. Il complesso termale, uno dei quattro presenti a Nora, risulta costruito nella seconda metà del II sec. d.C., ma subì nel tempo una serie di modifiche strutturali e planimetriche che culminarono nel rinnovato assetto che l’edificio assunse nella prima metà del V sec. d.C.

L’ingresso avveniva originariamente da sud, in corrispondenza di uno slargo collegato con la via proveniente dall’area del teatro. Un piccolo vano posto all’entrata (A) permette di accedere a uno spazio probabilmente scoperto (B); da qui, lasciata alle spalle un’ipotetica latrina (C), si raggiunge il grande ambiente centrale pavimentato a mosaico (frigidarium; D), a sua volta in comunicazione con lo spogliatoio sul lato est (apodyterium; E). Il percorso balneare prevedeva che l’utente, dopo aver sostato nel frigidarium ed essersi immerso nell’attigua vasca per i bagni freddi sul lato sud, si spostasse nel settore riscaldato che occupa la porzione occidentale dell’edificio. Questo settore risulta organizzato secondo uno schema di fruizione circolare: un primo vano tiepido (tepidarium; F) favoriva il passaggio graduale verso l’ambiente absidato destinato ai bagni caldi (calidarium; G); successivamente, un secondo vano tiepido (H) permetteva il ritorno altrettanto graduale verso il frigidarium, lo spogliatoio e infine l’uscita. Il funzionamento delle terme prevedeva, come di norma, la presenza di spazi per le operazioni di servizio, di forni per il riscaldamento, di serbatoi per il rifornimento dell’acqua pulita e di condotti per lo smaltimento dell’acqua sporca.
Dopo alcuni interventi edilizi di portata minore, in età tardoantica furono attuate le modifiche planimetriche e funzionali di maggior rilevanza. In particolare fu aperto un nuovo ingresso da nord mediante un lungo corridoio mosaicato (I), che venne costruito a scapito di un’elegante abitazione con un peristilio a otto colonne. L’intervento comportò non solo una netta modifica all’accessibilità dell’edificio, ma contribuì anche ad alterare l’assetto complessivo del quartiere centrale.

Fotografie storiche

Fotografie delle strutture archeologiche

Per saperne di più

  • Pesce G., Nora. Guida agli scavi, Cagliari 19722, pp. 69-73, n. IX.
  • Angiolillo S., Mosaici antichi in Italia. Sardinia, Roma 1981, pp. 10-15.
  • Tronchetti C., Nora, Sassari 20012, pp. 31-34, n. 11.
  • Canepa C., Nora: le Terme centrali, in Ricerche su Nora – II (anni 1990-1998), a cura di C. Tronchetti, Elmas 2003, pp. 39-59.
  • Ghiotto A.R., L’architettura romana nelle città della Sardegna, Roma 2004, pp. 116-117.
  • Panero E., Bassoli C., Mevio S., Simoncelli A., Area E, in “Quaderni Norensi”, 3, 2010, pp. 43-139.
  • Panero E., Frontori I., Iacovino C., Mecozzi P., Mevio S., Area E. Il quartiere centrale, in “Quaderni Norensi”, 4, 2012, pp. 89-129.
  • Capuzzo D., Le trasformazioni del quartiere centrale a Nora: la ricostruzione tridimensionale delle Terme centrali, in “Lanx”, 14, 2013, pp. 83-106.
  • Iacovino C., Il quartiere delle Terme centrali: il deflusso delle acque, in “Lanx”, 14, 2013, pp. 203-209.
  • Panero E., Il settore SE delle Terme centrali: da quartiere residenziale a pars publica, in “Lanx”, 14, 2013, pp. 180-193.
  • Frontori I., Il Quartiere delle Terme centrali, in “Quaderni Norensi”, 5, 2014, pp. 89-96.