Strade e infrastrutture urbane

La rete stradale di Nora segue lo sviluppo areale della città, suddividendo l’abitato in numerosi quartieri e consentendo il collegamento tra i vari settori della penisola. Gran parte del sistema viario fu portato in luce negli anni Cinquanta del secolo scorso da parte di Gennaro Pesce, che ne propose una prima denominazione mediante l’utilizzo di coppie di lettere (A-B, B-C e così via): la prima lettera fa riferimento al punto di partenza, la seconda a quello di arrivo. La scansione dei tratti stradali fu successivamente rivista da Carlo Tronchetti, che introdusse la denominazione tuttora in vigore, pure basata sull’uso delle lettere. La pavimentazione delle vie principali è stata ricondotta a un intervento urbanistico unitario protrattosi nel corso del III sec. d.C.

L’impianto stradale norense è particolarmente ben conservato. Esso si snoda attraverso la penisola definendo una trama di vie pavimentate con basoli e cordoli di andesite violacea. Le strade appaiono spesso soggette a bruschi cambiamenti di ampiezza e a sensibili irregolarità del tracciato, dettate perlopiù dalla morfologia del contesto. L’eccessiva ristrettezza di alcuni tratti viari e l’assenza di solchi carrai sui manti stradali hanno fatto ipotizzare che l’intero centro della città fosse precluso al transito di mezzi su ruote impiegati per il trasporto di merci o persone. Vie secondarie costituite da stretti vicoli urbani (ambitus) consentivano ulteriori collegamenti attraverso l’abitato. Dal quartiere lungo la via del porto, al limite nord-occidentale dell’area archeologica, fino al foro, situato nel settore orientale della penisola, l’intero sviluppo stradale era in buona parte affiancato da portici: la loro presenza, oltre a permettere spostamenti urbani al riparo dal sole o dalle intemperie, conferiva al centro urbano un aspetto monumentale.
Sotto la pavimentazione stradale il sistema per lo smaltimento delle acque è costituito da due tipi di infrastrutture: le condotte ipogee e le canalette sotterranee.
Le condotte ipogee si sviluppano sotto i due tratti viari continui (D-E, E-G) che percorrono da est a ovest l’intero centro cittadino, ma anche sotto il tratto viario E-F proveniente da nord e ortogonale al tracciato precedente. L’andamento dei cunicoli di scarico, realizzati in laterizi con una copertura a doppio spiovente, può essere riconosciuto in superficie seguendo la successione dei pozzetti di ispezione al centro delle strade. Sotto la pavimentazione degli altri tratti viari le acque sono smaltite mediante semplici cavallette.

Fotografie storiche

Fotografie delle strutture archeologiche

Tour virtuale (foro-Tempio romano)

 
 

Tour virtuale (teatro-quartiere centrale)

 
 

Tour virtuale (piazzetta centrale)

 
 

Tour virtuale (basilica-terme)

 
 

Per saperne di più

  • Pesce G., Nora. Guida agli scavi, Cagliari 19722.
  • Bejor G., Alcune questioni su Nora romana, in L’Africa romana, VIII, Atti del Convegno (Cagliari, 14-16 dicembre 1990), a cura di A. Mastino, Sassari 1991, pp. 735-742.
  • Tronchetti C., Nora, Sassari 20012.
  • Bonetto J., I sistemi infrastrutturali di Nora romana: la viabilità e il drenaggio delle acque, in Ricerche su Nora – II (anni 1990-1998), a cura di C. Tronchetti, Elmas 2003, pp. 21-38.
  • Bejor G., La XVII campagna di scavo. Nuovi paesaggi urbani dalle ricerche nell’area centrale, in “Quaderni Norensi”, 2, 2007, pp. 127-135.
  • Mevio S., I portici a sud-ovest del quadrivio G, in “Quaderni Norensi”, 3, 2010, pp. 135-139.