Nora è ricordata nelle fonti letterarie come “la più antica città della Sardegna”. La sua mitica fondazione è attribuita all’ecista eponimo Norace; tuttavia, se si eccettua la celebre e antichissima “stele di Nora”, oggi conservata al Museo Archeologico Nazionale di Cagliari e generalmente datata alla seconda metà del IX – primo quarto dell’VIII sec. a.C., nella quale si fa menzione di un’ignota area sacra, le prime testimonianze archeologiche risalgono alla fine del VII sec. a.C. A questo periodo si può riferire infatti una serie di buche di palo pertinenti a tende e ad altre strutture provvisorie in materiali deperibili che sono state recentemente individuate nel settore orientale della penisola, al di sotto del complesso del foro e del vicino “Tempio romano”. Tali installazioni documentano una frequentazione stagionale da parte dei mercanti fenici, nel quadro di una rete commerciale che metteva in comunicazione le popolazioni orientali con quelle sarde produttrici di metalli e di altre materie prime. Lo scenario insediativo mutò sensibilmente sul finire del VI sec. a.C., quando l’intera Sardegna cadde definitivamente in mano alla potenza egemonica di Cartagine.