3D dell'area del sito
La penisola di Nora è stata abitata senza interruzioni dall’età fenicia all’età alto medievale. I mercanti fenici frequentavano solo stagionalmente la penisola, probabilmente vivendo in capanne costruite con materiali deperibili. La massima vitalità architettonica e urbanistica della città si data alla media età imperiale romana, momento in cui l’intero promontorio era occupato dai monumenti e dalle infrastrutture che costituivano la città. Dopo l’abbandono della città antica, tra VII e VIII sec. d.C., fenomeni di erosione e l’innalzamento del livello del mare hanno fortemente ridotto la superficie emersa di Nora.
3D della Casa dell'atrio tetrastilo
La Casa dell’atrio tetrastilo è sicuramente l’edificio domestico più noto di Nora. Si tratta di un’elegante abitazione di età romana imperiale sita nel settore meridionale della penisola, facilmente riconoscibile per le quattro colonne monolitiche reinnalzate al suo interno. Portata in luce da Gennaro Pesce negli anni Cinquanta del secolo scorso, la casa deve la sua fama a vari fattori, ma anche ad alcuni equivoci. Innanzitutto le colonne: quelle riposizionate sono autentiche e ben conservate, ma si trovavano originariamente nel portico sulla fronte, davanti al quale giacciono a terra altre colonne del tutto simili; l’attuale ricostruzione permette di ricreare l’impianto della corte scoperta, per la quale è stata impropriamente utilizzata la definizione di “atrio”, adatta invece ad altri contesti cronologici e culturali. Celebri sono poi i mosaici che ornano alcuni ambienti interni, restaurati anche in anni recenti, la cui presenza si deve sia alla ricchezza dei proprietari sia al buono stato di conservazione della struttura, pervenutaci per larga parte della sua superficie ad eccezione del lato occidentale, soggetto all’impatto erosivo del mare.
3D del Foro
Il foro costituisce il maggior complesso monumentale pubblico della città romana: il suo aspetto e le sue dimensioni dovevano infatti essere consoni alle importanti funzioni civiche, in particolare politiche e amministrative, che si svolgevano al suo interno. Esso fu portato estesamente in luce da Gennaro Pesce negli anni Cinquanta del secolo scorso; nuovamente indagato dall’Università di Padova tra la fine dello stesso secolo e l’inizio dell’attuale, è stato poi restaurato e valorizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni archeologici per le Province di Cagliari e Oristano.
3D del Teatro
Quello di Nora è ad oggi l’unico teatro romano conosciuto in tutta la Sardegna. L’edificio si trova nel centro monumentale dell’abitato, nelle vicinanze del foro e del Tempio romano, in un punto di cerniera tra i vari quartieri cittadini, alle pendici meridionali del “colle di Tanit”. Anche dopo l’abbandono la parte superiore dell’emiciclo della cavea rimase sempre in vista e costituì per secoli una delle pochissime testimonianze strutturali della città antica emergenti dal terreno. Anche per questo motivo il teatro fu il primo monumento di Nora ad essere scavato da Gennaro Pesce nel 1952.
3D del Tempio
Il Tempio romano occupa le basse pendici sud-orientali del cosiddetto “colle di Tanit”, tra il complesso monumentale del foro e il teatro. Portato in luce da Gennaro Pesce negli anni Cinquanta del secolo scorso, è stato recentemente indagato dall’Università di Padova, per essere poi restaurato e valorizzato in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni archeologici per le Province di Cagliari e Oristano.
3D delle Terme a mare
Il maggiore complesso termale di Nora si trova nel settore occidentale della penisola, al termine della lunga via che attraversa l’area urbana da est ad ovest. L’edificio, scavato da Carlo Tronchetti negli anni Settanta del secolo scorso, è comunemente noto con il nome di “Terme a mare” per la sua attuale posizione prossima alla linea di costa, un tempo però ben più avanzata rispetto ad oggi. Di dimensioni assai imponenti, si sviluppa con una pianta rettangolare su una superficie superiore a 2330 mq. Le sue strutture sono realizzate in opera cementizia con paramenti esterni in laterizi; nell’area giacciono numerosi resti delle pesanti volte di copertura crollate in seguito all’abbandono dell’edificio.
3D della piazza lastricata con fontane
Scavi in corso da parte dell’Università di Cagliari stanno mettendo in luce una grande piazza di età imperiale romana che si pone con buona probabilità nel punto di passaggio tra il settore suburbano e il centro civico vero e proprio. Nella piazza, interamente lastricata in andesite, confluivano senz’altro almeno due tratti stradali urbani, che garantivano il collegamento verso i comparti meridionale e orientale della penisola. Al centro dello spazio lastricato si trovava una grande fontana monumentale a pianta circolare, mentre una più piccola fontana ad esedra era situata nel settore nord-occidentale della piazza; vari ambienti, che potevano avere ad esempio funzione di bottega, erano invece affacciati lungo il margine ovest della piazza.